A un anno dalla scomparsa Vincenzo Cosco continua ad allenare, perché “l’uomo che combatte non perde mai”

Non un minuto di silenzio ma un lungo applauso. Quasi interminabile “dedicato a chi amava la folla”, quello con cui si apre, nel Teatro Savoia di Campobasso, a un anno esatto dalla sua prematura scomparsa, la presentazione della biografia di Vincenzo Cosco, l’allenatore di Santa Croce di Magliano stroncato a soli 51 anni da un tumore.

‘Grazie per questo momento – L’uomo che combatte non perde mai’ il titolo del libro scritto dal giornalista Giuseppe Formato che accoglie alcune tra le ultime volontà dello Special Wolf, ovvero quella di essere ricordato dai suoi tanti amici e tifosi in un testo che raccontasse la storia di un allenatore partito dalla polvere dei campi regionali e arrivato ad allenare fino in serie C, con l’opportunità, nella stagione che ne ha sancito il ritiro per curarsi dal tumore, di poter salire ancora di categoria. Il tutto con un fine importante: devolvere il ricavato del libro alla Fondazione Neuromed per il “Progetto VinCo. La partita della salute: Vincenzo Cosco continua ad allenare”.

Dopo i saluti istituzionali, sono le parole della moglie Silvana a commuovere la platea. “Vincenzo – dice – ha affrontato tutto con grinta e determinazione. Mi ha onorato quando era in vita, mi ha insegnato a lottare, a non arrendermi mai. Ed è quello che continuerò a fare. Per lui, per i miei figli, per me”. Poi il ricordo di quanto Vincenzo avesse nel cuore tutti i tifosi, “in modo particolare – confessa – quelli rossoblù”.

Un insegnamento, quello dell’allenatore di Santa Croce di Magliano, rinnovato in una serie di modi di dire che contraddistinguono ancora oggi la sua figura che più che mai prende forma dal palco del Savoia nelle parole di Giuseppe Formato, che lo definisce “un amico, un fratello”. Lo stesso con il quale è nata l’idea di questo libro che oggi gli dedica. “Vincenzo – dice con la voce che tradisce emozione – mi ha insegnato che volere è potere. Mi ha sempre spronato a vivere la vita al massimo. Mi ha sempre insegnato che non bisogna mai farsi sopraffare da nessuno: il forte esiste solo perchè esiste il debole”.

Un vero e proprio modello di vita che è stato fatto proprio anche dall’editore Gisberto Manes, della Edizioni Keplero, che ha raccontato ai presenti come ha voluto sin da subito sposare il progetto. “Progetto VinCo. La partita della salute: Vincenzo Cosco continua ad allenare” il nome dell’iniziativa che sarà finanziata con i ricavi del libro dalla Fondazione Neuromed grazie alla quale la prevenzione approderà nelle scuole del Molise, partendo proprio da Santa Croce di Magliano, come ha specificato il presidente Mario Pietracupa che ha parlato di “una grande responsabilità”.

“Quando ho saputo della malattia di Vincenzo le parole di Pietracupa – avevo perso mia moglie da un mese. La sua telefonata mi ha scosso profondamente, ma mi ha anche permesso di farmi uscire dal torpore e darmi il coraggio di poter capire dove alle volte bisogna fermarsi per rispettare la dignità delle persone”.

A ricordare come l’intero paese abbia sempre seguito le imprese calcistiche di Vincenzo è stato poi il sindaco di Santa Croce di Magliano, Donato D’Ambrosio, che ha parlato di “un esempio da seguire” divenuto oggi “immortale” anche grazie al volume che racconta la sua storia.

Ci sono poi i ricordi del cugino dello spacil Wolf, Vincenzo Colombo attualmente nello staff tecnico della Lazio, dell’attaccante Riccardo Innocenti, così come quelli del padre spirituale che Cosco ebbe all’Andria calcio, don Riccardo Agresti che si appella alle istituzioni affinché possano essere vicine alla famiglia del compianto allenatore.

A illustrare nel dettaglio il progetto VinCo è poi il professor Giovanni De Gaetano che fa sapere come tale iniziativa prevede una partecipazione attiva degli studenti. “Lo scopo non è la mera trasmissione delle conoscenze – dice De Gaetano – ma la scoperta empirica, da parte dei discenti stessi, del perché sia così importante la prevenzione. Gli allievi impareranno a misurare il peso e l’altezza, a tenere conto delle variabili e a effettuare anche un’analisi statistica dei dati”.

Soddisfatta anche la direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale, Anna Paola Sabatini, per la quale “raccogliere il messaggio che ha lasciato Vincenzo rappresenta un’opportunità di crescita verso i nostri ragazzi”.

Tra un intervento e un altro le pagine dell’autore trovano voce nella giornalista Pina Petta e commuovono i presenti in un ricordo divenuto ormai indelebile. Dalla lettera con cui Vincenzo annunciava la sua malattia, al racconto dell’amico Giuseppe dei giorni difficili che l’allenatore molisano ha dovuto affrontare pur non perdendo mai il sorriso e l’ironia, il ricordo dello Spacial Wolf passa poi direttamente per la sua di voce nei video che vengono proiettati. E Vincenzo è lì pronto, ancora una volta, per continuare ad allenare.

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